Scritto da: Staff Medelit

Negli Stati Uniti, la riabilitazione cardiaca viene proposta ai pazienti con problemi di cuore, in un programma di esercizi, educazione ed assistenza psicologica, appositamente studiato per ristabilirsi dopo aver sofferto di infarto, problemi cardiaci o aver subito un intervento cardiaco. Il trattamento si è dimostrato positivo per molti casi clinici; sfortunatamente però, non tutti i pazienti partecipano e si affidano a questi programmi.

E’ peraltro interessante che coloro che sembrerebbero trarre i più grandi benefici, sono stati proprio i pazienti che erano inizialmente meno in forma. Per loro, infatti, anche il più piccolo miglioramento nell’attività fisica ha avuto un impatto importante. La riabilitazione cardiaca potrebbe essere risolutiva proprio per questi.

Gli studiosi dell’Istituto del Cardiac Wellness Institute od Calgary (CWIC) hanno condotto una ricerca su 2,867 persone affette da coronaropatia sottoposte ad un programma di riabilitazione cardiaca tra il 1996 ed il 2010. I pazienti sono stati inizialmente visitati per registrare alcuni dati fondamentali per il monitoraggio dello studio: peso, giro vita, pressione, glucosio e colesterolo presenti nel sangue.

Prima della riabilitazione, la forma fisica di ciascun paziente è stata verificata tramite la prova sul tapis roulant, suddividendo i soggetti in tre gruppi, in base a punteggi standardizzati: bassa, media ed alta forma fisica. Successivamente i pazienti sono stati sottoposti a 12 settimane di riabilitazione, durante le quali assumevano i medicinali prescritti ed eseguivano regolarmente esercizi di aerobica, forza e stretching. Inoltre partecipavano a delle sessioni per migliorare la propria nutrizione ed imparare a gestire lo stress, in modo da agire su più fronti e prendere in carico il paziente in tutti i suoi aspetti.
Dopo 12 settimane, ai soggetti è stato chiesto di rifare la prova sull tapis roulant per verificare nuovamente il livello di forma fisica. Inoltre per 1,696 persone la prova è stata nuovamente ripetuta ad un anno dall’inizio del programma.

I risultati hanno dimostrato che ad una migliore forma fisica corrisponde un minor rischio di decesso nei 15 anni dello studio. “Abbiamo scoperto che la forma fisica di una persona indica come sarà la stessa a lungo termine: se il fisico è in forma ci sono meno probabilità di morire” ha sottolineato il Dott. Martin del gruppo di ricerca.

“Più di 1.3 milioni di cardiopatici sopravvissuti ad infarto convivono giornalmente con la propria malattia. Ognuno di questi eventi ha cambiato non solo la loro vita, ma anche quella delle loro famiglie, amici e colleghi. La riabilitazione cardiaca supporta i pazienti nell’integrare i cambiamenti dello stile di vita, con ottimi risultati; purtroppo non viene utilizzata a sufficienza, anche se è una parte fondamentale del processo di guarigione.” dice il portavoce della Heart and Stroke Foundation.

Il consiglio della stessa fondazione è di rivolgersi al proprio medico, nel caso si soffrisse di una malattia cardiaca e non si fosse ancora iniziato un percorso di riabilitazione cardiaca, per capire se potrebbe essere un’approccio utile anche nel vostro caso.

E’ di fondamentale importanza aumentare  i tassi di presenza ai programmi di riabilitazione cardiaca. Ad oggi, solo la metà dei pazienti cui è stata prescritta la riabilitazione la porta effettivamente a termine: i più assenteisti sono i soggetti anziani e coloro che sono più sedentari, che potrebbero ricevere i maggiori benefici.

Di seguito alcuni aspetti fondamentali evidenziati dalla ricerca sulla riabilitazione cardiaca:

  • Ogni passo fatto  per migliorare la propria forma fisica, equivale ad una riduzione del 30% della mortalità
  • Nelle persone sedentarie e fuori forma anche i piccoli cambiamenti sono molto utili
  • Maggiori i cambiamenti sulla tua forma fisica, maggiori sono i benefici