QUALI SONO GLI EFFETTI DELLE RADIAZIONI SUGLI UOMINI?

Scritto da: Staff Medelit

Le notizie dei media, riguardo la pericolosità della centrale nucleare di Fukushima in Giappone, sono contrastanti; è stata innescata un’incertezza generale, preoccupazioni e addirittura panico nelle persone in tutto il mondo.
I lavoratori giapponesi hanno coraggiosamente lottato per salvare la centrale da un disastroso collasso, esponendo i propri corpi a dosi di radiazioni potenzialmente pericolose o addirittura letali. Cerchiamo di fare chiarezza sugli effetti delle radiazioni su un corpo umano.
La radiazione inizia quando il nucleo atomico di un atomo instabile si danneggia e comincia a rilasciare particelle ionizzanti, conosciute come radiazioni ionizzanti. Quando queste entrano in contatto con un materiale organico, come ad esempio la pelle umana, la danneggiano, se i livelli di radiazione sono abbastanza elevati, causano ustioni e lungo termine cancro; di fatto possono essere letali.
Il REM è l’unità utilizzata per misurare il dosaggio di radiazioni; viene usata anche per stabilire quali livelli di radiazione sono pericolosi per la pelle umana ed in grado di causare danni biologici.
Una dose minima improvvisa, di 50 rem, probabilmente non causerebbe alcun effetto, se non per alcuni cambiamenti a livello sanguino; da 50 a 200 rem si potrebbero verificare dei rischi per la salute, raramente letali. Una dose tra i 200 e i 1000 rem causerebbe malattie più serie mentre un’esposizione ad una dose superiore ai 1000 rem, è in grado di portare  a morte.
Quado una bomba atomica esplode, come nei casi di Horoshima e Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale, le persone ricevono due dosi di radiazioni: la prima durante l’esplosione, e una seconda dalla ricaduta delle stesse. Le ricadute avvengono quando le particelle radioattive aleggiano nell’aria dopo un’esplosione; si sollevano e poi ridiscendono gradualmente a terra. Una dose di 100 rem provocherà sintomi iniziali di malattie date dalle radiazioni, come perdita di globuli bianchi, nausea, vomito e mal di testa. Con 300 rem, ci potrebbe essere una perdita di capelli temporanea  e le cellule nervose e quelle legate alla digestione verrebbero danneggiate. Con l’aumento delle radiazioni e la conseguente diminuzione di globuli bianchi, il sistema immunitario si indebolisce seriamente e la sua capacità di combattere le infezioni è notevolmente compromessa.
L’esposizione alle radiazioni fa si che il nostro corpo produca  meno agenti coagulanti, soprattutto piastrine, aumentando quindi il rischio interno di emorragie. Qualsiasi taglio sulla pelle, ci metterebbe quindi molto più tempo a rimarginarsi con cnseguente rischio aumentato di emorragie.
Gli esperti dicono che approssimativamente il 50% delle persone esposte a 450 rem morirà, mentre un’esposizione a 800 rem è in grado di uccidere virtualmente chiunque. La morte è inevitabile e sopraggiunge entro due settimane dall’esposizione.
Il Millisievert per ora, è la misura utilizzata più comunemente dalla Commissione Internazionale delle Protezione Radiologica.
Indicativamente:
una radiografia gastrointestinale, espone il soggetto a 14 mSv
il limite raccomandato ai volontari, per evitare una maggiore esposizione è di 500 mSv
il limite raccomandato ai volontari che prevengono gravi traumi o salvano vite è di 1000 mSv

Di seguito, una lista di segni e sintomi che potrebbero nascere dopo l’esposizione ad una forte radiazione, nell’arco di un giorno, (l’esposizione è espressa in mSv):
•    0 a 250 mSv – nessun danno
•    250 a 1000 mSv – alcuni individui potrebbero perdere l’appetito, soffrire di nausea o di danni a milza, midollo osseo e linfonodi
•    1000 a 3000 mSv – nausea fortissima, assenza di appetito, maggiore esposizione alle infezioni. I danni a milza, midollo osseo e linfonodi sarebbero maggiori. Sarebbe necessario il ricovero del paziente.
•    3000 a 6000 mSv – sintomi e danni precedenti acutizzati, in aggiunta a diarrea, indurimento della pelle, sterilità ed emorragie. Se non curato, il paziente morirebbe.
•    6000 a 10.000 mSv – viene intaccato anche il sistema nervoso centrale. L’aspettativa di sopravvivenza per il soggetto è molto bassa.
•    Sopra i 10.000 mSv – invalidità, morte. Coloro che sopravvivono sono maggiormente esposti allo sviluppo di un cancro come quello ai polmoni, alla tiroide, al seno, alla leucemia e altri organi.
Fonte: Christian Nordqvist Medical News Today