Scritto da: Staff Medelit

La fanno tutti

Un argomento che esce spesso nei dibattiti tra soggetti che praticano o usano la medicina alternativa o complementare (CAM) è la popolarità di tali tecniche. I sostenitori della medicina alternativa  sottolineano il largo e crescente utilizzo che se ne fa. Ovviamente hanno un tornaconto personale facendo una pubblicità positiva alle proprie tecniche; anche se la popolarità di un’idea non è un dato indicativo della sua veridicità, molte persone sono inclini ad accettare che se molti individui credono in qualcosa, un fondo di verità ci deve essere. L’evidenza contro questo concetto è schiacciante, ma difficile se non impossibile da sradicare.

Potrebbe essere quindi utile avere un’idea di quali dei temi a sostegno della medicina alternativa complementare siano veri e quali no. In questo modo si possono evitare inutili dibattiti ed evitare di cadere nel tranello della logica del  “lo fanno tutti”.

Studi sull’uso della medicina Alternativa:

E’ difficile trovare dati oggettivi sugli interventi di medicina complementare, e molti degli studi che sono stati fatti sono potenzialmente ingannevoli. Ad esempio, viene spesso citata una ricerca del National Health Interview Survey del 2007, che dichiara l’utilizzo della medicina alterniativa da parte del 30% degli americani. Se valuta attentamente tale ricerca, si nota però che molte tecniche implicano in realtà il rilassamento o esercizi pratici come yoga e massaggi, non terapie mediche. La chiropratica è l’unica terapia medica classificata come alternativa e viene utilizzata dal 10% delle persone del sondaggio, principalmente per problemi alla schiena; tale indicazione è accettata anche dai più scettici, dato che ha avuto risultati positivi equivalenti a quelli di interventi medici standard. Questo dato  non è cambiato in decenni, smentendo la nozione che vede la CAM crescere di popolarità.

Caso simile si è dimostrato essere un recente sondaggio che mostrava la diffusione delle terapie alternative nelle case di cura per malati terminali. Se si guarda più da vicino si nota che molte delle terapie elencate non sono realmente interventi medici e solo meno della metà delle strutture offrivano terapie di medicina complementare; inoltre meno del 10% dei pazienti ricoverati ne hanno usufruito.

Studi sull’uso dell’ Agopuntura:

E’ quindi utile controllare alcuni dati riguardo la popolarità dell’agopuntura, visto che è probabilmente la più conosciuta e utilizzata, oltre che accettata, tra le terapie alterniative dopo la chiropratica e sono stati fatti alcuni interessanti studi al riguardo. I dati riguardanti il numero di persone e le indicazioni che portano all’utilizzo dell’agopuntura e alle credenze ad essa legate risultano incompleti. Lo scopo di questo articolo è proprio quello di fornire informazioni più dettagliate rispetto alle ricerche effettuate.

La ricerca NHIS del 2007 ha evidenziato che il 6,5% degli americani ricorreva all’agopuntura. La maggior parte lamentava dolore associato ad esempio ad artrite e altre forme di patologie ortopediche, mal di testa e fibromialgia. Circa il 40% dei soggetti che utilizza l’agopuntura per una patologia specifica ha dichiarato di non utilizzare terapie convenzionali per la stessa, mentre un altro 20-40% ne fa ricorso.

Alcuni sondaggi si sono concentrati sull’utilizzo dell’agopuntura da parte dei differenti gruppi etnici in occidente. Uno studio canadese ha scoperto che in Canada la comunità caucasica e quella cinese si differenziano nel ricorso ai diversi tipi di medicina complementare, ma il loro utilizzo in generale della stessa è stato lo stesso e l’utilizzo dell’agopuntura è risultato similare nei due gruppi etnici, aggirandosi intorno all’8% per entrambi.

Le terapie di medicina alternativa valutate nello studio di Quan et al (2008) includevano: fitoterapia, massoterapia, chiropratica, agopuntura, aminoacidi, naturopatia, reiki, ayurvedica, biofeedback, ipnosi.

Altri studi hanno evidenziato relazioni significative ma complesse tra etnia, istruzione e altre variabili, e la probabilità di utilizzo dell’agopuntura.

Sembra ragionevole ipotizzare che le tradizioni culturali giochino un ruolo nel riconoscimento dell’agopuntura quale terapia medica, ma i dati ad oggi disponibili dimostrano esattamente il contrario, con un riscorso all’agopuntura che non sembra variare in base all’etnicità o nazionalità.

Dato che l’agopuntura, intesa e praticata oggi in Europa ed in Nord America, è originaria della Cina ed è stata utilizzata nei paesi asiatici per un periodo di tempo molto più lungo rispetto all’occidente, sembra conseguenza logica che se ne faccia più uso nel mondo orientale rispetto a quello occidentale.

Una ricerca del 2007 in Taiwan ha evidenziato che circa l’11% della popolazione faceva riscorso all’agopuntura .  Nel corso dello stesso studio tuttavia si è scoperto che l’agopuntura veniva di gran lunga superata dal ricorso alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC) la quale a sua volta risultava comunque meno diffusa rispetto alla medicina occidentale.

Nella maggior parte dei casi, sia  in Taiwan che negli Stati Uniti i trattamenti di agopuntura vengono svolti per problemi legati all’apparato muscolo-schelettrico (88%).

Inoltre, da un altro studio condotto in Giappone è risultato che circa il 5-7% dei soggetti analizzati aveva fatto ricorso all’agopuntura nel corso degli ultimi 12 mesi, mentre il 20-27% l’aveva provata almeno una volta nel corso della vita. Circa il 50% di coloro che l’avevano utilizzata hanno dichiarato che l’avrebbero fatto ancora, mentre il 37% ha risposto negativamente.

Che cosa significa ciò che abbiamo detto fino a questo punto? In realtà molto poco: sicuramente le differenze relative ai sistemi sanitari, ai metodi di studio, a molti fattori non identificabili, rendono il confronto sull’utilizzo della Medicina Alternativa nei diversi paesi, molto inaffidabile. Generalmente i dati non permettono la formulazione di affermazioni univoche, rispetto alla popolarità dell’agopuntura o di altri metodi CAM. Comunque i sostenitori di queste pratiche affermano che il loro uso cresce rapidamente  e che solo le persone più ostinate continuano a resistere nel non volerle provare. Le poche prove che abbiamo, sicuramente non supportano tale presa di posizione.

In Conclusione:

Cosa significano tutti questi dati? Perchè è difficile trarre conclusioni sull’efficacia delle terapie alternative? La risposta è che le differenze nei diversi metodi di studio, nei sistemi sanitari dei diversi paesi e le diverse terapie applicate rendono difficilmente confrontabili ed attendibili gli studi sull’utilizzo di specifiche metodiche di medicina complementare.

L’agopuntura risulta sicurmante tra le terapie alternative più studiate e a tutt’oggi gli studiosi riconoscono che per quanto si siano evidenziati risultati interessanti occorreranno più studi per comprenderne la reale efficacia. Se questo vale per l’agopuntura è sottinteso quanto siano necessari ulteriori studi per altre forme di medicina complementare per le quali il minore utilizzo ha reso ancor più complessa la realizzazione di studi scientifici significativi.

L’importante è sicuramente non cadere nella trappola del credere che una terapia funzioni perchè” se tutti la usano un motivo ci sarà!”

Comunque prima di valutare l’eventualità di ricorrere a qualsiasi terapia sia tradizionale sia della medicina complementare è importante sentire il parere di un medico che potrà consigliarvi in base al tipo di problema ed ai dati scientifici ad oggi oggi disponibili.